La scrittura dei sardi nuragici, di Prof. Gian Matteo Corrias

Arriva un altro prezioso contributo del Professor Gian Matteo Corrias ben coadiuvato dal biblista Mauro Biglino che ci parlano di scrittura nuragica e della forte resistenza delle accademie a prendere atto che esistono ormai troppi documenti che sono un evidenza indiscutibile: l’uso degli alfabeti proto cananaico e proto sinaitico, lingue della famiglia dellle lingue semitiche. Uno dei documenti più sconvolgenti è rappresentato dalla navicella di TETI, della quale scrissi proprio tre ani fa e che già conobbi per merito e si indicazione del Prof. Luigi (Gigi) Amedeo Sanna, il più grande epigrafista della storia della scrittura nuragica. Non dimentichiamo la recente scoperta del piombetto del Monte Ebal in Israele con il quale si é aperto un nuovo capitolo per la scrittura dell’età del bronzo in Sardegna, del quale ho scritto qualche tempo fa, (Ma anche lo storico Professor Francesco Cesare Casula sulla plausibilità della scrittura dei sardi nuracigi non ha dubbi (leggi qua), Il punto di contatto con la cultura semitica non si limita peraltro ai grafemi, ma coinvolge il fenomeno religioso più devastante della cultura semitica, quel Yahweh riportato puntualmente e numerosamente in gra parte dei reperti sardo nuragici con la forma YW, o YA o YAHWEW. In aggiunta a ciò ed ad ulteriore sostegno anche gli studi del Prof. Ugas che prendono prova dalla toponomastica, ai rapporti economici degli shardana con il medio oriente, sino all’analisi dell’armamento militari e degli armamenti e finanche alle caratteristiche morfologiche e genetiche tra i sardi, i doricomorfi cretesi e gli egizi che ci pervengono dagli studi genetici ed antropologici. Per non citare la scoperta sensazionale avvenuta in Galilea nel 2023, già da me riportata e divulgata nel mio sito, a conferma dei rapporti stretti con la terra dell’antico Egitto.

Il Professor Corrias ripercorre

Nella descrizione del video, che invito caldamente a seguire con attenzione, è spiegato che “La scrittura nuragica è un tema che divide gli studiosi da decenni. Mentre l’archeologia tradizionale ha spesso negato l’esistenza di un sistema di scrittura tra i Sardi del periodo nuragico, le ricerche di Luigi Sanna hanno portato alla luce oltre 300 iscrizioni che raccontano una storia diversa. Tra queste spicca la navicella fittile di Teti, datata al IX secolo a.C., decorata con grafemi riconducibili agli alfabeti protosinaitico e protocananaico. Mauro Biglino e Gian Matteo Corrias ci portano a scoprire come questi segni raccontino di un popolo che non solo scriveva, ma utilizzava la scrittura per scopi sacri e celebrativi. Inoltre, sorprendenti corrispondenze tra queste iscrizioni e testi biblici gettano un ponte inedito tra la Sardegna e il Mediterraneo orientale, all’insegna del culto di Yahweh. Un viaggio che riscrive la storia e pone interrogativi fondamentali: quale era il rapporto tra i Nuragici e le altre civiltà del Mediterraneo antico? E che ruolo giocava la scrittura nei loro culti? Scopriamolo insieme.” conclude la descrizione. Di seguito è riportata la bibliografia di riferimento: libri di Gian Matteo Corrias con Tuthi edizioni: “Prima della Fede” – https://goto.now/eVHAD “Gli dèi romani rivelati” – https://goto.now/aNnUm – Tutti i libri di Mauro Biglino sul sito ufficiale: https://www.maurobiglino.com/libri/