A SAS ELETZIONES TODOS IDENTITARIOS, di Mario Carboni
Dove casca l’asino sulle conversioni o riconversioni identitarie soprattutto nella sinistra d’opposizione drammaticamente spaccata in due e con in prima fila la cartuccia sparata ?
Tanto per capirci per identità sarda non può intendersi altro che l’identità natzionale sarda pena mettere a nudo un nuovo trucco per approcciare l’elettorato senza specificare furbescamente che questa identità è la premessa per l’esercizio del diritto all’autodeterminazione del popolo sardo autoidentificatosi geopoliticamente come Natzione.
Questa consapevolezza costruita culturalmente e politicamente dai protonatzionalisti degli anni ‘70 fra i quali mi onoro di essere stato presente, fu poi maturata a partire dalle elezioni regionali del 1979 dal Vento sardista del PSdAz sino alla logica conseguenza dell’identificazione dell’obbiettivo strategico dell’Autodecisione come realizzazione dello Stato repubblicano sardo in completa Indipendenza in un quadro federalista nello storico congresso di Porto Torres.
Ormai lo spendere concetti come identità o autodecisione o cercare di ammaliare l’elettorato senza trarne le conclusioni finali che solo il superamento dell’Autonomia con uno Statuto di sovranità con un percorso verso la Repubblica sarda può impedire la continuazione del genocidio bianco del popolo sardo che prosegue imperterrito battendo colpi su due filoni centrali della nostra Identità natzionale: la cancellazione della lingua sarda e lo sfregio della nostra terra che si avvia ad essere coperta da pale eoliche e distese di pannelli solari come moderno colonialismo energetico di rapina, significa truffare coscientemente i sardi ma attrarre anche la sconfitta elettorale.
Ora siccome è chiaro e legittimo avere altre idee politiche e anche fare alleanze programmatiche con chi la pensa diversamente come fa il PsdAz e anche non condividere questa scelta, risulta spregevole sparare a salve temi fondamentali senza assolutamente crederci sino in fondo.
Avremo tempo dopo le elezioni per riprendere il discorso fra sardisti che hanno subito a bocca di elezioni e a tradimento dal nazionalismo italiano emergente la più pericolosa aggressione alla sua esistenza atta a smorzare il nuovo vento sardista.
Si potrà riprendere il dialogo anche con i non pochi natzionalisti sardi coscienti e delusi dai risultati elettorali, vittime ancora una volta di un antisardismo che viene da lontano che pone la fedeltà ideologica alla sinistra prima del natzionalismo sardo di libertà per riprendere il cammino in avanti che non sara per niente facile ma che potrà dare molte sorprese agli avversari con un referendum autogestito sull’indipendenza durante la legislatura.
Per adesso, dato che nelle recenti e vincolanti assemblee statutarie è stato coralmente affermato che il primum vivere e contemporaneamente il non essere ricacciati all’opposizione sono alla base delle attuali scelte programmatiche e di schieramento, massimo deve essere l’impegno per eleggere il maggior numero di consiglieri regionali ed essere presenti nel legislativo in maggioranza e nella prossima Giunta regionale fedeli al programma ma liberi per iniziative di politica diretta come fu quella del 1977 sul bilinguismo che aprì ai sardi il riconoscimento come minoranza linguistica e alla stagione natzionalista.
Mario Carboni
..a parte il fatto che Su Popolu Sardu ( i protonatzionalisti di cui favella Mario ) non furono certo i primi a parlare di autodeterminazione e natzioni …anzi, in realtà furono gli Ultimi a scriverne ) …resta la banalità politica di un alleanza forzata con il CDxDestra sfociata in queste ultime settimane in una debacle sardista. La stessa che ha politicamente spianato la strada ad una devianza Truzxista con vittima il Psdaz che paga le colpe di un alleato inconsistente e vago : La Lega Salvini !
Ora, che Mario Carboni si metta a fare le pulci al Sardismo degli Altri non solo è puerile ..ma anche politicamente sbagliato : domani quelle Altre Forme Sardiste potrebbero essere Alleati Fidati …proprio per il perseguimento di quella Autodeterminazione che certamente non arriverà dal CSX italiano residente in Sardegna…ma neanche dal CDX italiano anch’esso residente in Sardegna . Ovvero a poco servirebbe surfare o radicarsi all’interno dei due oligopoli itaGlianisti, centralisti per formazione e illiberali per cultura . Ma per stare al solo recente passato …quali risultati realmente Sardisti si sono ottenuti in questi 5 anni dove metà dei Consiglieri Eletti si è trasferito in altre formazioni … E dove la vita di partito è stata drammaticamente surgelata per paura e inettitudine ? … Che dice Mario in merito al fatto che sono saltati praticamente già due Congressi ? … Prima di guardare alle pagliuzze negli occhi degli altri perché non si preoccupa della trave cravatta sulla schiena ? …