Su trasporti ed energia con l’Autonomia Differenziata potrebbero decidere i sardi.
I sardi si lamentano ogni giorno indicando la Regione Autonoma della Sardegna come prima responsabilie per la questione della continuità territoriale, ma anche dell’energia, ma le cose non stanno proprio così, visto che la Regione sarda non ha le competenze per decidere. Esiste però uno strumento che può dare davvero la possibilità ai sardi di decidere finalmente su queste materie e si chiama Autonomia Differenziata, lo strumento guarda caso fortemente osteggiato dai partiti più centralisti e, aimeh, anche da una parte degli indipendentisti ideologicamente condizionati da una visione di una Sardegna che da sola non ce la fa.
Ho già avuto modo di illustrare l’argomento con un altro articolo e lo schematizzo brevemente.
L’Articolo 117, terzo comma della Costituzione così come rifomato oltre vent’anni orsono da una legge di riforma costituzionale, indica infatti le materie dei “porti e aeroporti civili, delle grandi reti di trasporto e di navigazione, oltre che la produzione, trasporto e istribuzione nazionale dell’energia” come quelle che, attraverso un accordo con lo Stato,, possono essere avocate interamente alla Regione Autonoma della Sardegna, che si troverebbe finalmente nella condizione di poter effettuare scelte in linea con le vere esigenze dei sardi.
Oggi, dobbiano ricordarlo, tutte queste questioni passano ancora da Roma e Bruxelles e nascono continui conflitti di attribuzione presso il Consiglio di Stato e la Corte Costituzionale.
Sempre sul tema trasporti ricordiamo che l’assessore regionale Antonio Moro ha recentemente siglato un accordo con Aeroitalia xche prevede tariffe agevolate anche per gli emigrati, jun tetto massimo per quelle dei non residenti in Sardegna e assunzioni di ex lavoratori di Meridiana e Air Italy.
Tornando inceve alla questione dell’Autonomia Differenziata, dobbiamo anche sottolieanre che questo strumento potrebbe rappresentare un concreto strumento di avvicinamento ad un modello di Sardegna Federale, come sempre sostenuto dall’associazione chiamata, non casualmente, Sardegna Stato Federale.