Scrittura nuragica. Il punto. Anzi, due.
Dopo la scoperta del piombetto del Monte Ebal in Israele, si é aperto un nuovo capitolo per la scrittura dell’età del bronzo in Sardegna’. Il ‘protocananaico’ era la scrittura (in mix) adoperata dagli scribi sacerdoti sardi per rendere onore e gloria al loro Dio, ovvero YHW.
I sigilli di Tzricotu, ovvero per il piú eminente epigrafista sardo Gigi Sanna le carte d’identità bronzee dei Giganti, trovate in un ripostiglio nelle vicinanze di Mont’ ‘e Prama, che alcuni ritengono essere documenti bizantini, sono stati scritti in mix, con più alfabeti e, tra questi, il protocananaico. Ne ho scritto in altri miei precedenti articoli e ne hanno parlato tanto altri (Francesco Masia e Gian Matteo Corrias), ma il dato, fondamentale, per la storia della scienza sarda non ha ancora avuto la giusta importanza. Si fanno convegni (si pensi a quello di San Saturnino in Cagliari) dove si parla di ‘scrittura nuragica’ citando solo la Stele di Nora e dimenticando ad esempio il collegato (per contenuto) coccio di Orani! La Stele di Nora come punto fondamentale di riferimento va di pari passo col fermarsi ad avere come studioso di riferimento solo Giovanni Lilliu che pur benemerito, ha negato che la scrittura nuragica potesse essere oggetto di verifica, di discussione e di studio.
In più di trent’anni prof. Sanna ha prodotto con centinaia di articoli ed in ogni dove (anche all’estero) i risultati del suo incredibile lavoro di ricerca epigrafica, ben spiegando che in Sardegna. sia per la divinità sia per l’alfabeto, ci si doveva riferire alla terra di Canaan, suggerendo a studiosi israeliti del calibro di Garfinkel che una lettera sconosciuta (la ‘lineetta’ unknown) di un coccio di ‘Lachish, in Sardegna invece lo si trovava in ogni dove (questo lo ha fatto notare anche Francesco Masia nel suo ormai noto libretto), ma che per ora l’accademia non si é in alcun modo attivata a segnalare del fatto gli scienziati di Gerusalemme. Ma il sottoscritto ed il prof. Sanna, forte anche della scoperta del Monte Ebal, non si sono persi d’animo!
Nella stessa Lachish la dott. Medeleine Mumcuoglu ha miracolosamente individuato, tra altri frammenti, una scritta in un pettine (segnalataci da Mauro Mascia), cioé la presenza di una certa lettera (una taw). Il prof Sanna ha ben pensato di mandare due foto del reperto al prof. Garfinkel (lo stesso da lui avvertito della presenza in Sardegna di lettere alfabetiche non ancora note nel protocananaico) il quale non solo ha riconosciuto il codice antichissimo ‘cananaico’ ma ha anche tradotto la scritta incisa nel pettine.
Garfinkel, la sua gioia, il protocananaico, altre belle lettere del codice consonantico (forse il più antico del mondo); la gioia universale della scoperta. Ma la Sardegna è assente in quella gioia, proprio quella Sardegna che prof. Gigi Sanna ha indicato come erede non solo dell’alfabeto di Canaan ma anche del dio del quale esso costituiva la gloria.
Che si deve fare? Aspettare i convegni? Mettiamo un altro PUNTO, aggiungendolo all’altro., quello della prima scoperta del Prof. Alil. Nella stessa Lachish la dott. Medeleine Mumcuoglu ha miracolosamente individuato, tra altri frammenti, una scritta in un pettine (vedi la foto dell’articolo segnalato da Mauro Mascia). Insospettita per la presenza di una certa lettera (una taw) la professoressa ha pensato di mandare due foto del reperto al prof. Garfinkel il quale non solo ha riconosciuto il codice antichissimo ‘cananaico’ ma ha anche tradotto la scritta incisa nel pettine. Immaginiamo Garfinkel e la sua gioia, il protocananaico, altre belle lettere del codice consonantico (forse il più antico del mondo); la gioia universale della scoperta. Ma la Sardegna è ancora assente in quella gioia, proprio la Sardegna che un epigrafista come Prof. Sanna ha indicato come erede non solo dell’alfabeto di Canaan ma anche del dio del quale esso costituiva la gloria. Che si deve fare? Aspettare altri convegni? Intanto mettiamo un altro PUNTO, aggiungendolo all’altro. DUE PUNTI COLOSSALI, Nelle due scoperte di Lachish (Israele) ci sono due conferme internazionali ed ufficiali della stessa scrittura presente in Sardegna almeno da quattordici secoli prima della nascita di Cristo.