RESTAURI A CABRAS, CAGLIARI e SASSARI. LA FONDAZIONE SCAVERÀ A MONT’E PRAMA
Di Anthony Muroni
Ecco, nel dettaglio, quel che prevede l’accordo fra Fondazione Mont’e Prama e Ministero della Cultura, formalizzato ieri, a proposito del sito e del complesso statuario di Mont’e Prama.
Inventario
Entro fine maggio verrà completata – grazie a un finanziamento del Segretariato del MiC – l’inventariazione di tutti i frammenti scultorei provenienti dalla necropoli di Mont’e Prama, al fine di acquisirli al patrimonio dello Stato, che subito dopo potrà disporre il conferimento in uso alla Fondazione.
Nel dettaglio, la Fondazione stessa si occuperà di tutti i reperti che dal 2014 sono custoditi nelle casse sigillate nel Centro di restauro di Li Punti. La Soprintendenza, che ha in corso lo studio finalizzato anche alla pubblicazione dei reperti provenienti dagli scavi svolti sotto la direzione scientifica del proprio personale, procederà alla inventariazione degli altri reperti conservati presso il deposito di Cabras e altri depositi sul territorio, con analogo supporto del Segretariato regionale.
Restauro
A valere sui 2,8 milioni di euro messi a disposizione dal Segretariato del MiC, la Soprintendenza ABAP di Cagliari avvierà al Museo di Cabras un progetto di restauro didattico delle statue ritrovate nella campagna di scavo condotta fra il 2014 e il 2016. Il laboratorio verrà allestito nella sala del Museo che oggi ospita i tre Giganti in attesa di “manutenzione” e sarà dunque visibile dai visitatori impegnati nel tour della struttura.
Nel contempo le altre sculture verranno spostate in un nuovo allestimento temporaneo presso la Sala del Paesaggio, che sarà a sua volta visitabile. All’interno di questo primo lotto ci sarà un ruolo importante anche per il laboratorio SABAP di Calamosca, dove verrà invece effettuato il restauro dei modelli di nuraghe, che verranno movimentati fra Cabras e Cagliari uno alla volta, secondo un cronoprogramma che è dettagliato nel testo dell’accordo.
Alla Fondazione Mont’e Prama, con circa 2 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione Sardegna, è affidato invece il progetto che consentirà la riapertura del Centro di restauro e conservazione di Li Punti, di proprietà della Soprintendenza SABAP di Sassari e Nuoro. Si partirà dai reperti depositati sin dalla conclusione della precedente campagna di restauro, presso quei laboratori: ora verranno riesaminati, sotto la responsabilità e la titolarità scientifica della Fondazione Mont’e Prama, e se necessario confrontati e assemblati con reperti oggi custoditi presso il Museo di Cabras. Il tutto sotto l’alta sorveglianza, disposta dal Codice, della SABAP di Cagliari, Oristano e Sud Sardegna.
Nuovi scavi a Mont’e Prama
La Fondazione e la Soprintendenza ABAP di Cagliari concordano nell’armonizzare gli interventi al fine di rendere il sito archeologico disponibile alla fruizione pubblica nel minor tempo possibile. Nello specifico:
La Soprintendenza condurrà la prevista campagna di scavo garantendo, nei limiti imposti dalle norme di sicurezza e dal buon andamento dei lavori, la accessibilità del sito per le finalità di promozione in capo alla Fondazione;
La Fondazione condurrà la prevista campagna di scavo, previo espletamento dell’iter di concessione in capo alla DG ABAP, assumendone la direzione scientifica e con l’alta sorveglianza della Soprintendenza.
La Fondazione curerà gli aspetti di promozione e comunicazione relativi alle attività avendo cura di concordare le iniziative e i contenuti della comunicazione con la Soprintendenza e il Segretariato regionale per gli interventi in capo a quest’ultimo.
La Fondazione provvederà con proprie risorse a dotare il sito degli elementi infrastrutturali utili alla futura fruizione e alla gestione degli ulteriori progetti di ricerca; gli interventi saranno vagliati e autorizzati dalla Soprintendenza come da disposizioni vigenti, in tempi coerenti con le esigenze di promozione del contesto.
Sugli scavi di sua competenza, la Fondazione ha già annunciato – per bocca della sua Direttrice – che per la formazione dell’equipe si stipulerà un accordo con l’Università di Sassari, assegnando un ruolo di guida al professor Raimondo Zucca e che la stessa equipe sarà multidisciplinare.