Elezioni Macomer 2023, NO all’incubo delle liste plurime.
Quattro: questo é il numero di possibili liste per le prossime elezioni comunali macomeresi, un numero che Macomer non merita e che costringerebbe la comunità a subire mesi di furibonda campagna elettorale in nome di divisioni incomprensibili dai macomeresi, che alla fine dovrebbero scegliere in nome di rapporti di amicizia, parentela, comparaggio, insomma un terno al lotto, un tritacarne, un meccanismo che spaccherebbe famiglie, aziende, associazioni, in una parola tutta la società che subirebbe una valanga di inutile veleno per un risultato finale che scontenterebbe in ogni modo la maggioranza degli elettori dando la sola certezza di trovarsi per cinque anni un governo certo legittimo ma poco rappresentativo e probabilente di minoranza.
Macomer ed i macomeresi hanno bisogno di ben altro. Macomer ed i macomeresi avrebbero bisogno di raccogliere in un’unica lista le migliori energie del paese. Sì, paese; chiamiamolo senza vergogna per quello che è nella realtà e smettiamola di atteggiarci a cittadini per emulare le dinamiche politiche dei grossi centri urbani perché per i prossimi cinque anni Macomer non può più permettersi di dividersi in mille pezzi e lasciare a casa parti importanti di quel poco di classe dirigente che può validamente rappresentarla.
Le divisioni personali oggi non hanno più senso e tanto meno le distinzioni ideologiche, soprattutto quando rispondono a logiche che nulla c’entrano con la soluzione dei problemi di Macomer. E in questo momento vediamo solo liste separate da vecchi rancori personali e vecchi pregiudizi storici su questioni di destra e sinistra, maggioranza e minoranza, governo e opposizione, che né ai sardi né ai macomeresi hanno mai portato qualcosa di buono.
Sarebbe molto più intelligente sedersi ad un tavolo e rendersi conto che il regalo più grande che potremmo fare ai macomeresi per l’anno nuovo sarebbe quello di dimostrare che la pacificazione e la collaborazione possa iniziare proprio dalla massima istituzione del paese, il Comune, per dare l’esempio più concreto di cosa tutti i paesani debbano fare i futuro per risollevare le sorti del territorio.
Ciò presuppone ovviamente il coraggio di tutti di voltare pagina, azzerare il passato e concentrarsi sulle cose da fare, poche ma importanti e capaci di cambiare in meglio il futuro di Macomer e per farlo bisogna coalalizzarsi con tutte le forze a disposizione e avere la consapevolezza che Macomer ha bisogno anche di tutto il terriorio che gli sta attorno.
La proposta del Psd’Az rimane dunque sempre la stessa: un unico tavolo di tutte le forze politiche locali capace di rimuovere ogni pregiudizio, un tavolo in cui né l’attuale governo locale né chi oggi ne è fuori possano accampare superiorità morali o politiche, né difendere né rivendicare una presunta supremazia, una tavolo senza ultimatum, accuse, rivendicazioni e riserve mentali, un tavolo dove si dia spazio ai giovani, un tavolo dove ci si renda conto una volta per tutte che stiamo ancora rimescolando logiche, dinamiche, ragionamenti dei lontani anni ’90, in definitiva auspichiamo una lista unica capace di rappresentare il meglio della società macomerese e non una scommessa al casinò od una tornata elettorale che assomigli ad una riedizione del programma televisivo RISCHIATUTTO. Il resto sarebbero solo soluzioni al ribasso tra le quali speriamo di non dover scegliere. Fortza Paris!