Airone, la continuità territoriale secondo il modello sardista, di Mario Carboni

Riporto di seguito un intervento dell’ideologo sardista Mario Carboni

CONTINUITÀ TERRITORIALE: CHI FA DA SÈ FA PER TRE.
COME AIRONE IERI, OGGI AIR SARDINIA.
Vorrei ricordare quando i sardi si erano dati la LORO continuità territoriale nel 1946 con un azionariato popolare per far volare l’Airone, una società totalmente sarda..
Questa compagnia aerea che ruppe l’isolamento dovuto alla guerra della Sardegna e che ebbe immediato successo, fu il frutto della speranza sardista e dell’imprenditorialità sarda di allora, di anticipare dal basso con azioni coerenti l’Autonomia politica che si pretendeva e che solo successivamente fu sancita dallo Statuto speciale .


Non a caso poi, la Costituente cancellò la competenza sui trasporti esterni marittimi ed aerei da e per la Sardegna, prevista nella proposta statutaria sardista, inaugurando una lunga stagione colonialista nei trasporti per i sardi.
L’Airone con atti d’impero del Governo Romano fu sabotata è sostituita con la prigione aerea che diventò Alitalia.
Oggi il traffico di persone e di molti tipi di merci è svolto con mezzi aerei.
L’esperienza di Airone è pochissimo conosciuta e i suoi lineamenti si apprendono leggendo i due articoli che ho postato e si potrebbe approfondire per chi lo volesse.
Airone fu letteralmente distrutta con un attacco colonialista e monopolista del Governo romano che intese anche schiaffeggiare l’Autonomia che si stava conquistando e lo spirito d’autogoverno che si respirava ovunque, col reprimere le speranze imprenditoriali dei sardi e di una nascente borghesia natzionale, respinta allora nel ruolo obbligato di compradora e intermediaria del peggiore assistenzialismo colonizzate.
Se si guardano i costi dei biglietti aerei da e per la Sardegna si nota che almeno il 50% è costituito dalla fiscalità per cui con gli aeroporti in zona franca questi sarebbero ulteriormente abbattuti e si creerebbe nuova economia restituendo all’isola la sua naturale centralità, trasformandola in una moderna Shannon.
Anche i flussi turistici sarebbero rivoluzionati senza le attuali ed inquinanti invasioni delle 4 ruote che pagando costi astronomici via nave sbarcano concentrandosi nei pochi mesi estivi.
I turisti arriverebbero per via aerea, come ad esempio nelle Canarie, per molti milioni di presenze in più, con costi minori di molto e con una flessibilità ora sconosciuta, trovando in loco per la loro mobilità auto a costi bassissimi a noleggio con o senza autista.
Un siffatto sistema di trasporto aereo, basato sulla concorrenzialità sgravata da una fiscalità abnorme ed ingiusta, sarebbe potenziato sgravandolo da assistenzialismo poco trasparente e da gabelle medioevali.
Ulteriori costi pubblici di origine europea, statale e regionale che servissero a riempire i vuoti e le diseconomie della bassa stagione, assicurando ai sardi e a chi vuole sempre poter venire in Sardegna e coprendo tratte non usuali per il turismo, penso ad esempio a voli diretti per Bruxelles, potrebbero essere assicurati, partendo dall’esperienza dell’Airone, impegnando capitali pubblici in una compagnia sarda come ad esempio Air Malta costituita in joint fra Ryanair e Stato maltese, o con altre formule societarie adatte allo scopo.
Non vedrei male una Air Sardinia volare come un novello Airone sardo.