Prof. Corrias: gli insediamenti sardi nuragici in Galilea spiegano la presenza di Yahveh in Sardegna.
Il 27 Giugno scorso é apparsa la notizia della visita ufficiale dell’ambasciatore di Israele in Sardegna in occasione della quale l’ambasciatore ha dato l’annuncio ufficiale della scoperta nella regione del Monte Carmelo, nell’alta Galilea, di un insediamento urbano databile al XII secolo avanti Cristo. Lo stile di questo insediamento urbano é riconducibile ed é perfettamente identificabile con quelli sardo nuragicio Perché questa notizia è particolarmente interessante? Perché è una conferma definitiva di quelle che erano state le prime acquisizioni di due archeologi che hanmo lavorato proprio in quell’area di cui stiamo parlando, parliamo professor Giovanni Ugas dell’Universotà di Cagliari e del professor Adam Zertal dell’Università di Haifa che tra l’altro noi abbiamo già avuto modo di citare in altre occasioni, i quali, durante una camoagna di scavi condotta alla fine degli anni ‘ 90 avevano già messo in evidenza l’esistenza di emergenze urbanistiche in particolare nell’area in forma punta la città di Haifa e poi nell’entroterra di cittadelle fortificate che avevano chiamato già all’epoca “Nuraghi”. I Nuraghi di El Ahwat, perché effettivamente la tipologia architettonica e le modalità costruttive sono davvero affini a quelle dei nuraghi. E da questa emergemza archeologica Zertal r Ugas che già avevano arguito la presenza di popolazioni sarde nuragiche nell’area dell’antica Galilea.
Se vogliamo riferirci alla geografia tribale di Israele stiamo parlando di quella che corrisponde alla zona occupata dalla tribù di zàbulon. In realtà Zertal si spinse molto oltre rispetto alla semplice constatazione della presenza di popolazioni nuragiche .nell’alta Galilea. Perché si soinse a concludere chr gli antichi sardi sono, con tutta probabilità, da identificare con i Popoli dep mare concludere antichità i popoli del mare o piú precisamente con quel popolo fel mare riconducibile secondo fonti dell’snrico Egitro ai cosiddetti Shardana o. Sherdana (con la vocalizzazione ugarittica e di cui si fa menzioe in molte fonti dell’antico Egitto, la piú antica felle quali é la corrispondenza di Amama, una serie di documenti di carattere diplomatico che testimoniano lo scambio tra il Re di Biblo ed il Faraone Akheton nel quattordicesimo secolo prima della nascita di Cristo. Ma degli Shardana e della loro ferocia, delle loro qualità di guerrieri indomabili, ci parla per esempio la Stele di Tanis del periodo di Rames secondo, o nell’iscrizione della battaglia di Qadesh, nel 1274 prima di Cristo, da cui apprendiamo addirittura che un contingente di piú di 500.000 soldati Shardana fiancheggió l’esercito del Faraone nella lotta contro gli ittiti. Probabilmente peró il documento arcaico piú inteeessante é quello che ha la datazione piú recente, cioé l’Onomastico di Amenemope. Si tratta di un documento di carattere amministrativo dove si censiscono le varie sottoscrizioni sottoposte alla dominazione del faraone Ramesse III e da questo documento apprendiamo che un territorio sarebbe stato addirittura ceduto agli Shardana che vi si sarebbero insediati in maniera stabile. Perché questa notizia é particolarmente preziosa per noi? Perché Giovanni Ugas avrebbe individuato proprio in questa zona di El-Ahwatt, il luogo in cui questo gruppo di Shardana si sarebbe insediato in maniera stabile. Io direi che l’aecheologia cci fornisce una conferma piuttosto solida che ouó appunto consolidare un’idea di identificazione tra i sardi nuragici e gli shardana di cuis i parla nelle fonti che richiamavo prima. Ma per ricolleharni all’apigrafia nuargica, probabilmente, queste emergenze aecheologiche nel.levamtendel Mediterraneo ci forniscomo una spiegazione possibile della presenza di un culto di Yahveh o di Yahu nella Sardegna nuragica. Vorrei anche evidenziare che le conferme della.presenza sarda nelle coste del Levamte arrivano anche dalla archeologia commmerciale perché é un dato ormai acquisito stabilmente il fatto che nell’antica Palestina circolasse il piombo e circolasse amchr l’ argento proveniente dalle miniere sarde cosî come parimenti in Sardegna era presente il rameche proveniva dal Neghev, al ounto che diversi accademici dell’Universotà ebraica si Gerusalemmd e dell’Università di Haifa, pensiamo al professsor Naama YahAklon-Mack, il professor Yigal Erel dell’Università di Gerusalemme, il professor Assaf Yasur Landau e Galil, si spingomo a parlare di vere e proprie reti di commercio stabili?, strutturate e di vasta portata tra il Levante e la Sardegna attraverso l’idola di Cipro.
Perlatro ora parlare di piombo sardo in Palestina dovrebbe richiamarci il discorso che facevamo in un precedente video in cui appunto abbiamo parlato di questa lamina plumbea rinvenuta sul Monte Ebal nella quale si trova una iacrizione di maledizione nella quale il nome Yahu, cioé il nome di Yahveh nella forma del trigramma, é presente per due volte come é presente amche in altri documenti epigrafici di epoca nuragica.