Cuglieri, brucia l’antica capitale della Sardegna, di Gigi Sanna
Cuglieri brucia? E’ ‘Campu ‘e Corra’ che brucia. E’ la capitale antica della Sardegna e il territorio di Amsicora che viene raso al suolo una seconda volta.
Io non so se il governatore Solinas con l’espressione ‘ferita la nostra storia’ alludesse ad una seconda ferita dopo quella della capitale rasa suolo dalle legioni di Tito Manlio Torquato durante la seconda guerra punica.. Forse no, la ferita storica potrebbe essere quella paesaggistica, un pezzo enorme di storia della natura rimasta sino a ieri incontaminata e fortunatamente illesa dalla furia delle fiamme. A ben pensarci però il luogo epicentro dell’incendio, ovvero Cuglieri, è il cuore del Montiferru, luogo della tenace resistenza di Amsicora, il grande condottiero sardo, l’ultimo dei Giganti , dei ‘tori divini’ (lo attestano le monete nuragiche di Amsicora ed in particolare lo statere aureo del 215 a.C.) che per tanto tempo resero gloriosa la civiltà sarda dalla fine dell’età del bronzo sino a quella del ferro inoltrato. E’ la sorte cieca che si accanisce contro quel territorio che in qualche modo i Sardi ritengono ‘sacro’ nonostante la sconfitta dell’antico condottiero. Cornus dunque brucia ancora e ancora una volta c’è la disperazione e la tragedia dei paesi di quel monte che una volta ammantava con i suoi alberi millenari e con la sua macchia le ultime valli verso Narbolia, Riola e lo stesso Sinis. Non ferita dunque ma ferita una seconda volta la storia dell’isola, quella della natura e quella degli uomini. Ferito una seconda volta il cuore di tutta la Sardegna.