Sardismo e sionismo di Mario Carboni
Come per gli ebrei i romani celebrarono diversi trionfi sui sardi trascinando ricchezze e soprattutto schiavi a migliaia tanto che definiti venales da Cicerone cadde il loro prezzo nel mercato locale. Tuttavia come lo stesso Cicerone scrisse non rinunciarono mai a definirsi natione che evolutasi nel tempo oggi è ancora la Natzione sarda. Pochi riflettono sul perché i sardi considerino la Sardegna come la loro Gerusalemme alla quale ritornare e ricostruire emancipandolo dal colonialismo millenario come libero stato indipendente fra gli altri stati e nazioni nel sogno sardista del federalismo. Le diverse citazioni sull’ebraismo fatte in questi giorni nel convegno su Simon Mossa andrebbero sistematizzate. Inoltre poco o nulla si riflette che il sardismo esploso dalla guerra ha le stesse radici nella fine dell’Ottocento e nei primi 15 anni del novecento assieme alla nascita dei nazionalismi europei di liberazione assieme al sionismo, ai nazionalismi dell’est Europa, della penisola iberica, dell’Irlanda e delle nazioni balcaniche oppresse dagli ottomani. Non ricordo dove ma ho letto un passo di Simon a favore d’Israele e ho la convinzione che Simon fosse sionista anche lui come del resto lo era anche Nino Piretta e tanti sardisti compreso Lussu e certamente tutti quelli che poi divennero repubblicani.