Giuseppe Dessì: la Sardegna una colonia immolata alla retorica nazionalistica.
(English version in the end)
Quando parliamo di Storia della Sardegna faremmo sempre bene a confrontarci con tutti gli intellettuali sardi per rifuggire dai luoghi comuni che la scuola italiana ha fatto acriticamente passare in ogni scuola di ogni ordine e grado in modo impunito e per anni senza che i sardi sentissero la necessità di opporsi. Tra questi personaggi un grande romanziere e intellettuale fu Giuseppe Dessì, autore del grande romanzo “Paese d’Ombre”, ambientato nella cittadina di Villacidro e vincitore, nel 1973, dell’ambito premio Strega, che a proposito dell’Unità d’Italia scriveva: “Era stato soltanto ingrandito il regno del re sabaudo…la vera faccia dell’Italia non era quella che aveva sognato con tanti altri giovani, ma quella che sentiva urlare nella bettola, divisa come prima e più di prima, giacché l’unificazione non era stato altro che l’unificazione burocratica della cattiva burocrazia dei vari stati italiani. Questi sardi impoveriti e riottosi non avevano nulla a che fare con Firenze, Venezia, Milano, con Torino, che considerava l’Isola come una colonia d’oltremare, o una terra di confino. In realtà fra gli stessi italiani del Continente, non c’era in comunione se non un’astratta e retorica idea nazionalistica, vagheggiata da mediocri poeti e da pensatori mancati. Persino l’idea della libertà, quale l’aveva espressa la rivoluzione francese, contrastava con l’unità italiana quale era uscita dalle mani di Mazzini e di Garibaldi che, entrambi in modo diverso, avevano finito per tradire la causa per la quale avevano chiesto il sacrificio di tanti giovani vite” . (Paese d’ombre, Giuseppe Dessì).
Fonte: https://truncare.myblog.it/2014/05/02/1000038909/
Giuseppe Dessì: Sardinia a italian colony immolated to nationalistic rhetoric
When we talk about the history of Sardinia, we would always do well to confront all Sardinian intellectuals to avoid the clichés that the Italian school has uncritically passed in every school of every order and grade unpunished and for years without the Sardinians feeling the need to oppose. Among these characters, a great novelist and intellectual was Giuseppe Dessì, author of the great novel “Paese d’Ombre”, set in the town of Villacidro and winner, in 1973, of the coveted Strega prize, which he wrote about the unification of Italy : “The reign of the Savoy king had only been enlarged … the true face of Italy was not the one he had dreamed of with many other young people, but the one he heard screaming in the tavern, divided as before and more than before, since unification did not it had been nothing more than the bureaucratic unification of the bad bureaucracy of the various Italian states. These impoverished and riotous Sardinians had nothing to do with Florence, Venice, Milan, with Turin, which considered the island as an overseas colony, or a land of confinement. In reality, among the Italians themselves on the Continent, there was only an abstract and rhetorical nationalistic idea in communion, cherished by mediocre poets and failed thinkers. Even the idea of freedom, as expressed by the French Revolution, was in contrast with Italian research as it came from the hands of Mazzini and Garibaldi who, both in different ways, had ended up betraying the cause for which they had asked for the sacrifice. of many young lives “. (The forests of Norbio, Giuseppe Dessì).