Lingua indo-europea (o indo-germanica): esiste?
V’invito a cercare in Internet una o più mappe dov’è tracciata la nascita e l’espansione della LINGUA INDO-EUROPEA (o LINGUA INDO-GERMANICA). Io ho preso due mappe tracciate da GeoCurrents Map. In questo post ho pubblicato soltanto la seconda. La prima delle due vorrebbe evidenziare come una “originaria” lingua indo-germanica (o indo-europea), nata soltanto 6000 anni fa (nel 4000 av.C.), ebbe la forza di allargare i propri confini sino ad abbracciare metà del mondo attuale. Manco a dirlo, i sostenitori della teoria ariana inducono a credere che quella sola lingua (la “lingua ariana” o indo-germanica) abbia avuto la potenza di espandersi a tal punto da inglobare lentamente ogni altra parlata (ammesso che ce ne fossero).
Si badi che i sostenitori di questa teoria sono gli stessi che negano scientificità alla narrazione biblica di una Lingua Unica nella più alta antichità. Due pesi e due misure. Altra nota importante: la mappa riprodotta da GeoCurrents Map ha escluso rigorosamente tutta l’Africa (eccetto la parte colonizzata dagli Europei), ha escluso anche l’intera Arabia, l’antica terra di Canaan e l’intera Mesopotamia. Ha pure escluso le parti geografiche interessate dall’espansione turca. Che l’attuale Turchia ne venga esclusa, sarebbe un pugno nell’occhio, poiché gli stessi teorici dell’indo-germanico sostengono che la lingua hittita sarebbe indo-europea (o, che è lo stesso, indo-germanica). Evidentemente la prima mappa vuole rimarcare soltanto la presenza attuale delle cosiddette lingue “indoeuropee”. In effetti, la seconda mappa (quella qui postata) è più precisa (dal loro punto di vista), poiché non solo indica nell’Ucraina-Caucaso il focus originario dell’indo-germanico o indo-europeo, ma traccia le direzioni delle varie ondate. Così veniamo a sapere che gli Italici furono l’ultima ondata indo-germanica, discesa dalla Germania tra il 2000 e il 1000 avanti Cristo.
Davanti a lingue molto simili al latino, aventi un impianto recentissimo, è strano che Giulio Cesare dopo 940 anni avesse avuto bisogno degli interpreti non solo per dialogare con i Germani ma anche con i Celti padani e con quelli della Provenza. Tra lingue così affratellate, questo sarebbe totalmente assurdo. Non c’è che dire: la “teoria indo-germanica” (o “teoria ariana”) è colma di contraddizioni, colma di paludi gnoseologiche, che peraltro io ho già annotato nei miei numerosi libri. Considerata la relativa dirompente giovinezza della “lingua indo-germanica” (una lingua puramente immaginaria a detta dei suoi stessi inventori, visto che ogni sua parola è annotata con l’asterisco, persino con due o tre asterischi: un marchio convenuto per indicare sottovoce l’inesistenza di quella “lingua” o “proto-lingua”), nella sua supposta nascita e nei supposti spostamenti assistiamo a un autentico miracolo geo-antropico, che attende di essere spiegato. Infatti, se l’Homo Sapiens si presentò sul Mediterraneo 40.000 anni fa, egli dovette tardare ben 34.000 anni per farsi valere come gruppo e per cominciare la colonizzazione linguistica dell’Eurasia. Anzi, stando alla teoria “ariana”, all’Homo Sapiens un proprio movimento colonizzatore non riuscì affatto, e la sua genia dovette starsene “in sonno” 34.000 anni, dopodiché vediamo emergere finalmente un gruppo distinto (un eso-gruppo “caucasico” forse generatosi presso un altro focus) che impone la propria lingua ed incanta il mondo con la sua pelle chiara e la testa bionda. Stando a tale teoria, l’Homo Sapiens Africanus dovette sparire non appena mise piede sul Delta. CHE FINE HA FATTO L’HOMO SAPIENS? WANTED.