The ancient Sardinian writing system linked to the Ancient Testament
L’antico sistema di scrittura sarda collegato all’antico testamento
English Version below in the end.
(Riflessioni di Gigi Sanna)
Ci è facile fare i profeti. Oggi si indugia, si tergiversa, si procrastina. Il silenzio sembra aver ragione su tutto. E’ motivo di sofferenza, lo sappiamo tutti. Quando si ha una bella cosa da far vedere con grande soddisfazione ed orgoglio è naturale che si vogliano bruciare le tappe, che giunga la liberatoria ed il riconoscimento. Soprattutto ora che i sigilli del ripostiglio di Tzricotu, ovvero i ‘memoriali’ delle statue di Monte ‘e Prama, completando e raddoppiando il valore straordinario di queste ultime, porta la Sardegna ad avere un ruolo centrale nella ricostruzione del processo della formazione del Vecchio Testamento. I capitoli dei paramenti che Yhwh ordina a Mosè per il fratello Aaronne e per i leviti, sacerdoti per sempre, dovranno essere studiati alla luce dei quattro minuscoli sigilli in bronzo ( e degli altri presumibili nove, se saremo fortunati). Ma non solo: sarà fondamentale ricorrere alla sempre più ricca documentazione (in supporto metallico, ceramico e lapideo) per comprendere la natura dello yhwh originario cananaico, il dio acquisito dagli israeliti nella cruenta lotta per la conquista del territorio che oggi chiamiamo Palestina. Forse saremo in grado di capire tante cose sul dio ‘unico e geloso’, a partire dalla sua inconfondibile e chiara natura astrale e naturalisticamente sessuale, quella tanto detestata e sempre più combattuta dalla ‘religio’ rigoristico -spirituale della nazione ebraica. E si dovrà cercare di capire perché in Sardegna i sublimi sacerdoti monarchi erano figli del Dio (yhwh) mentre in Israele non lo erano affatto. In pratica solo esecutori e servitori. E capire altresì perché i re sardi erano adorati come santi, in uno speciale pantheon di protettori, difensori, avvocati del popolo, di cui Sant’Efisio, San Gavino, San Lussorio sono ancora oggi, dopo tremila e più anni, ancora chiara e potente eco nella spiritualità dei Sardi.Sì ci è facile essere profeti perché la Sardegna vanta (e sempre più vanterà) quella documentazione diretta (i documenti scritti) che è difficile, se non impossibile, rinvenire altrove nell’Oriente della Lux. Vanta cioè una documentazione in grado di fare storia, ‘vera storia’ e non avvenimento deludente, nebuloso e senza contorni. La Sardegna, insomma, inverte di non poco il paradigma dell’illuminazione. Anche da essa, stavolta da Occidente, non piccola ‘luce’.
Gigi Sanna
English version
(The ancient Sardinian writing system linked to the ancient testament)
It is easy for us to be a prophet. Today we linger, we delay, we procrastinate. Silence seems to be right about everything. It is a cause of suffering, we all know that. When you have a beautiful thing to show with great satisfaction and pride it is natural that you want to burn the stages, that the release and recognition come. Especially now that the seals of Tzricotu’s closet, or the ‘memorials’ of the statues of Monte ‘and Prama, completing and doubling the extraordinary value of the latter, leads Sardinia to have a central role in the reconstruction of the process of the formation of the Old Testament.
The chapters of the vestments that Yhwh orders Moses for Brother Aaron and levits, priests forever, will have to be studied in the light of the four tiny bronze seals (and the other presumably nine, if we are lucky). But not only that: it will be essential to resort to the ever rich documentation (in metal support, ceramic and tombstone) to understand the nature of the original Cananaic yhwh, the god acquired by the Israelites in the bloody struggle for the territory that we now call Palestine. Perhaps we will be able to understand so many things about the ‘unique and jealous’ god, starting from its unmistakable and clear astral and naturalistic sexual nature, the one so hated and increasingly fought by the rigorist -spiritual ‘religio’ of the Jewish nation. And you will have to try to understand why in Sardinia the sublime monarch priests were children of God (yhwh) while in Israel they were not at all. In practice only performers and servants. And also understand why the Sardinian kings were worshipped as saints, in a special pantheon of protectors, defenders, lawyers of the people, of which St. Efisio, St. Gavino, San Lussorio are still today, after three thousand and more years, still clear and powerful echo in the spirituality of the Sardinian. Yes, there is easy to be prophets because Sardinia boasts (and increasingly will boast) that direct documentation (the written documents) that is difficult) , if not impossible, find out elsewhere in the East of Lux. That is, it has documentation capable of making history, ‘true story’ and not disappointing event, nebulous and without contours. Sardinia, in short, reverses the paradigm of enlightenment. Even from it, this time from the West, not small ‘light’.