Paolo Savona, scacco matto alla crisi in quattro mosse.
(English Version below)
Titoli di Stato perpetui, produzione, occupazione ed eliminazione della burocrazia inutile. Sono quattro i punti salienti di una godibilissima e sempre molto istruttiva intervista su “Cronache a domicilio”, la rubrica dell’ottimo giornalista Anthony Muroni, l’ex direttore della più importante testata giornalistica sarda, che è bravo nell’incalzare, ma anche nel lasciare il giusto spazio ad un Paolo Savona che dimostra ancora una volta di essere uno dei pochissimi ad avere in testa una chiara e lucida strategia di intervento contro la crisi rispetto alla quale non scade mai in frasi fatte e ricette dejavu, ma è capace di produrre contenuti altamente concreti che l’attuale presidente della Consob fa emergere con il solito rigore logico e la solita chiarezza, tipici di chi per anni ha insegnato nelle aule universitarie, come ha voluto rimarcare lo stesso Muroni.
L’esordio del Dottor Savona conferma ancora una volta la sua visione critica dell’attuale sistema economico, i cui problemi, afferma, non nascono dall’economia reale, ma da quella finanziaria, un’accusa molto chiara ai meccanismi speculativi che spingerebbero e comprimerebbero l’economia reale, fatta di investimenti, posti di lavoro e produzione, attraverso una perenne tensione dei mercati finanziari dettata spesso da uno scollamento tra valori reali ed valori ed interessi finanziari, che finiscono per deprimere le previsioni economiche e restringere e ostacolare la normale circolazione del denaro. Una visione, quella di Savona, lucida e lungimirante, perché basata sul primato della libertà d’impresa e sui meccanismi classici di gestione del bilancio dello Stato, primati oggi messi in crisi dalla rottura di quell’equilibrio tra Stato e finanza che ha permesso a quest’ultimo di sostituirsi totalmente al primo, ponendo la mera speculazione in posizione di privilegio rispetto agli investimenti ed all’occupazione, che poi non sono che le vecchie e tanto depauperate categorie del capitale e del lavoro.
L’economista Paolo Savona parla con sicurezza e incalza con sicurezza e determinazione: “la finanza delle imprese e dello Stato dev’essere urgentemente messa sotto tutela, ogni settimana in più che trascorre in questa situazione è una voragine che prima o poi peserà come un macigno sul futuro. Nel processo di indebitamento, che è in questo momento l’unico strumento proposto in questo momento per privati, imprese e Stato, il rapporto tra produzione ed indebitamento non può essere troppo elevato perché prima o poi i mercati presenteranno il conto. La migliore assistenza che possa dunque dare lo Stato a famiglie ed imprese non è l’assistenza, ma è l’aumento della produzione e dell’occupazione. Sarebbe un errore da parte dello Stato occuparsi di soli aspetti umanitari e non preoccuparsi a sufficienza degli aspetti produttivi, perché sono quelli che possono generare davvero ricchezza duratura. Il puro assistenzialismo, che può essere utile nel primissimo periodo, nel lungo periodo può essere un grave errore in quanto destinato a non creare un sistema virtuoso di generazione endogena (autonoma) di benessere e sviluppo”.
Quale soluzione è possibile, chiede l’intervistatore Muroni? In questa gravissima situazione generata da fattori esterni si apre ora una voragine per lo Stato – afferma Paolo Savona. La soluzione? Già di recente avevo spiegato che bisognava investire 20 miliardi per farne muovere dieci volte tanto e riuscirne ad averne almeno 16 come tasse sul Pil aggiuntivo. Bisogna uscire da questa situazione generando ricchezza e valore aggiunto. Non è un problema di calcolo, altrimenti si va in basso; l’indebitamento non è una soluzione ed al limite andrebbe bene un indebitamento che non entri nel bilancio. Il vero problema risiede inoltre nel tipo di indebitamento in altre parole dalla qualità di indebitamento. Siamo in una situazione simile al dopo guerra e sarebbe molto utile una emissione obbligazionaria, magari al tasso del 2%, di almeno 200 miliardi di debito irredimibile, cioè titoli di stato perpetui. Chi mette, ad esempio. 70 in 35 anni recupera il patrimonio. Non basta esporre la bandiera italiana, per dimostrare solidarietà sociale bisogna sottoscrivere dei titoli, che del resto garantiscono una rendita fissa. Di questi 200 miliardi 50 si possono usare per garantire assistenza, ma gli altri 150 miliardi devono andare tutti alla voce investimenti”.
Incalzato da Anthony Muroni sui rumors di una possibile nomination di Draghi a capo del Governo Paolo Savona ha dichiarato che “negli ultimi 30 anni sul fronte della stabilità in italia c’è un progressivo peggioramento. Sulle proposte dico che dobbiamo reagire subito dimostrando di saper allocare il risparmio sui titoli di stato. Draghi non è un politico, ma Draghi è intelligente e se per gestire un programma serio con queste caratteristiche da me indicate serve lui, allora ben venga. Draghi non è nè Mario Monti nè Ciampi nè Carli, gente che ha accettato supinamente regole europee sbagliate sulle quali io dissi accettiamo la corda al collo, ma almeno cerchiamo di tenerci largo il nodo. La soluzione migliore è quella di non indebitarsi e riuscire ad usare correttamente la leva finanziaria.
La Sardegna, in una situazione di questo tipo, quanto è debole? Questa l’altra domanda di Anthony Muroni Paolo alla quale Savona ha replicato affermando di aver sentito anche di recente il Presidente della Regione Cristian Solinas che si starebbe già muovendo nella giusta direzione. “Bisogna far ripartire le esportazioni – ha continuato Savona. Soprattutto con il turismo per esempio per il cui sostegno è necessario vincere la sfida dei trasporti. Le nostre esportazioni, anche verso la penisola italiana, sono le vendite dei nostri prodotti ai turisti che vengono in Sardegna e le esportazioni dei nostri migliori prodotti di qualità in tutto il mondo. Ci vogliono nuovi strumenti per l’esportazione., anche in penisola. Non è facile trovare i prodotti sardi in penisola. Vi vuole subito il turismo. E’ l’unico volano serio e bisogna sfruttarlo al massimo. Ci vuole la spinta esogena delle esportazioni.
Quale altro strumento può essere utile? Meno burocrazia? – chiede Anthony Muroni. Come suo solito Paolo Savona non ha peli sulla lingua e denuncia coraggiosamente la burocrazia, un problema, dice, purtroppo incancrenito da anni di legiferazioni schizofreniche che hanno contribuito a creare sempre più lacci e lacciuoli ad ogni passaggio parlamentare al punto che anche il Coronoavirus ha generato burocrazia; è un problema grandissimo. E’ lo stesso problema che io incontro alla Consob luogo in cui io stesso faccio grande fatica ad apportare novità e miglioramenti per la presenza di tantissime regole ostative
Verso la conclusione del’intervista Paolo Savona torna a spiegare ancora meglio la Sua interessantissima proposta dei titoli irredimibili indicandoli come strumenti che possono costituire una formidabile leva finanziaria, al pari di un ulteriore strumento, quello di una garanzia dello Stato sugli aumenti di capitale delle aziende che farebbe da ombrello in caso di difficoltà aziendali, ma che nel contempo distribuirebbe utili nel caso le cose andassero bene agendo nel contempo da strumento di redistribuzione della ricchezza generata. Ancora sulla Sardegna, incalzato dal bravissimo Anthony Muroni, Paolo Savona parla di turismo e concorda con l’idea della Giunta regionale di rilanciare l’economia con il moto “Turismo Covid Zero”, invitando i turisti a venire in Sardegna per il mare e la montagna ma soprattutto con la certezza che da noi il virus sia davvero sotto controllo. A fine intervista Paolo Savona non manca di lanciare la sua stoccata sull’ipotesi di una tassa patrimoniale. “Il debito irredimibile è sostitutivo alla patrimoniale ed ha chiaramente carattere ridistributivo. Bisogna fare presto, esaurire la fase dell’assistenza fine a sè stessa per passare, con le medesime risorse, alla creazione di nuove opportunità aprendo immediatamente la Sardegna per la stagione delle spiagge, del turismo culturale ed interno mettendo velocemente mano ai trasporti.
Paolo Savona continua ad essere un riferimento certo per quanti, come me, credono nella possibilità di uscire dalla stagnazione perenne, attraverso scelte coraggiose che sappiano rimettere in moto l’economia reale degli investimenti e dell’occupazione. Oggi non c’è stata occasione, ma ricordo molto bene che il Professor Savona ha sempre espresso grande interesse per le monete complementari come valido e concreto strumento per la creazione di filiere e la facilitazione ed accelerazione delle transazioni economiche e quindi con positivi riflessi nella creazione di ricchezza e filiere locali; una via, quella della moneta complementare, che io sperimento con grande soddisfazione da oltre dieci anni.
Emglish Version below
Perpetual government bonds, production, employment and the elimination of unnecessary bureaucracy. There are four highlights of a very enjoyable and always very instructive interview on “Cronache a casa”, the column of the excellent journalist Anthony Muroni, the ex former director of the most important Sardinian newspaper, who is good at pressing, but also in leaving the right space to a Paolo Savona who proves once again to be one of the very few to have in his head a clear and lucid strategy of intervention against the crisis “It’s a very important issue,” he says, “but it’s capable of producing highly concrete content that the current president of Consob brings out with the usual logical rigor and the usual clarity, typical of those who have taught in university classrooms for years, as Muroni himself has wanted to point out.
The debut of Dr. Savona once again confirms his critical vision about current economic system, the problems of which, he says, do not arise from the real economy, but from the financial economy, a very clear accusation to the speculative mechanisms that would push and compress the real economy, made up of investments, jobs and production, through a perennial tension of the financial markets often dictated by a disconnect between real values and financial values and financial interests. , which end up depressing economic forecasts and restricting and hindering the normal circulation of money. A vision, that of Savona, lucid and far-sighted, because it is based on the primacy of freedom of enterprise and the classic mechanisms of management of the state budget, primates today undermined by the breakdown of that balance between state and finance that has allowed the latter to completely replace the former, placing mere speculation in a position of privilege despite to investment and employment that are the old and so depleted categories of capital and labour.
The economist Paolo Savona speaks with confidence and urges with confidence and determination: “The finance of private business and the state must be urgently protected a both, every extra week that passes in this situation is a chasm that sooner or later will weigh like a boulder on the future. In the debt process, which is currently the only instrument proposed at the moment for individuals, businesses and the state, the ratio of production to debt cannot be too high because sooner or later the markets will present the bill. The best assistance that the state can give to families and businesses is not assistance, but it is the increase in production and employment. It would be a mistake on the part of the state to deal with only humanitarian aspects and not to worry enough about the productive aspects, because they are the ones that can generate really lasting wealth. Pure welfare, which can be useful in the very first period, can be a serious mistake in the long run as it is destined not to create a virtuous system of endogenous (autonomous) generation of well-being and development”.
What does possible soluption, asks the interviewer Muroni? In this very serious situation generated by external factors, a chasm now opens up for the state – says Paolo Savona. The solution? I had already explained recently that 20 billion had to be invested to move ten times as much and be able to have at least 16 as additional taxes. We need to get out of this situation by generating wealth and added value. It is not a problem of calculation, otherwise you go down; debt is not a solution and at the very least a debt that does not enter the budget would be good. The real problem also lies in the type of indebtedness in other words from the quality of debt. We are in a post-war situation and it would be very useful to issue bonds, perhaps at 2%, of at least 200 billion irredeemable debt, that is, perpetual government bonds. Who puts, for example. 70 in 35 years recovers the assets. It is not enough to display the Italian flag, to show social solidarity you have to sign up to titles, which, moreover, guarantee a fixed annuity. Of these 200 billion 50 can be used to ensure assistance, but the other 150 billion must all go to the investment item.”
Pressed by Anthony Muroni on the rumors of a possible nomination of Draghi as a italian Prime Minister Paolo Savona stated that “in the last 30 years on the stability front in Italy there is a progressive worsening. “On the proposals I say that we must react immediately by showing that we can allocate savings on government bonds. Draghi is not a politician, but Draghi is smart and if to manage a serious program with these characteristics indicated by me serves him, then well come. Draghi is neither Mario Monti nor Ciampi nor Carli, people who have supinely accepted wrong European rules on which I said we accept the rope around our necks, but at least we try to keep the knot wide. The best solution is not to get into debt and to be able to use leverage properly.
Sardinia, in such a situation, how weak is it? This is the other question of Anthony Muroni Paolo to which Savona replied that he had also recently heard the President of the Region Cristian Solinas that he would already be moving in the right direction. “Exports need to be restarted,” continued Savona. Especially with tourism, for example, for which support is necessary to overcome the transport challenge. Our exports, also to the Italian peninsula, are the sales of our products to tourists who come to Sardinia and the exports of our best quality products around the world. It takes new tools for export., even on the peninsula. It is not easy to find Sardinian products on the peninsula. You want tourism right away. It is the only serious fly and you have to make the most of it. We need the exogenous boost of exports”.
What other tool can be useful? Less bureaucracy? Anthony Muroni asks. As usual Paolo Savona has no hair on his tongue and courageously denounces bureaucracy, a problem, he says, unfortunately enchanted by years of schizophrenic legislation that have helped to create more and more laces and laces at every parliamentary passage to the point that even the Coronoavirus has generated bureaucracy; it’s a huge problem. It is the same problem that I encounter at the Consob place where I myself find it difficult to make novelties and improvements for the presence of so many hostile rules
Towards the conclusion of the interview Paolo Savona returns to explain even better his proposal of irredeemable securities by pointing them out as instruments that can constitute a formidable leverage, as well as an additional instrument, that of a state guarantee on the capital increases of companies that would act as an umbrella in case of business difficulties, but which at the same time would distribute useful in case things were going well while acting as an instrument of redistribution of the wealth generated. Still on Sardinia, pressed by the very good Anthony Muroni, Paolo Savona talks about tourism and agrees with the idea of the regional council to revive the economy with the “Turismo Covid Zero” strategy, inviting tourists to come to Sardinia for the sea and the mountains but above all with the certainty that the virus is really under control. At the end of the interview Paolo Savona does not fail to launch his stockpiling on the hypothesis of a capital tax. “Irredeemable debt is a substitute for capital and is clearly redistributive. It is necessary to do soon, to exhaust the phase of assistance for its own sake to pass, with the same resources, to the creation of new opportunities immediately opening Sardinia for the season of beaches, cultural and domestic tourism quickly putting their hand to transport.
Paolo Savona continues to be a certain reference for those who, like me, believe in the possibility of getting out of perennial stagnation, through courageous choices that know how to get the real economy of investment and employment back on track. Today there was no occasion, but I remember very well that Professor Savona has always expressed great interest in complementary coins as a valid and concrete tool for the creation of supply chains and the facilitation and acceleration of economic transactions and therefore with positive reflections in the creation of wealth and local supply chains; one way, complementary currency named Sardex, which I have been experimenting with with great satisfaction for over ten years.