Coronavirus, secondo uno studio la serrata delle aziende è stata (quasi) inutile
Dopo che, da bravo cittadino, ho giustamente pazientato per non minare gli sforzi delle istituzioni sul fronte della battaglia contro il coronavirus, qualche giorno fa ho rotto gli indugi e ho voluto introdurre alcune riflessioni sulla situazione, mettendo in evidenza quanto in questo periodo la democrazia, le libertà fondamentali dei cittadini e delle imprese e la costituzione sono state costantemente sotto attacco, denuncia aggravata da mille dubbi circa l’efficacia e l’opportunità di alucne disposizioni oltre che da rarissimi, ma gravi ed intollerabili comportamenti delle forze dell’ordine nei confronti di cittadini inermi. Ora arriva uno studio (vedi qui) che conferma almeno in parte questi dubbi.
Una serie di studi avviati da un team internazionale di scienziati a guida italiana, sfociati in un modello predittivo delle vittime che coincide in tutti i Paesi, anche in quelli dove le industrie non sono mai state chiuse e i cittadini sono liberi di muoversi, come la Germania o la Svezia, sarebbero solo i primi 17 giorni successivi all’applicazione delle misure di contenimento a determinare l’entità della diffusione del contagio nella pandemia di Covid-19, che sembrerebbe dipendere dunque esclusivamente dai focolai divampati per caso nei primi giorni (come quello successo all’ospedale di Codogno o la partita Atalanta–Valencia) e non dalle differenze nel rigore del lockdown. Di conseguenza, qualsiasi misura restrittiva applicata dopo i primi 17 giorni (come la chiusura delle industrie o i divieti alla libertà di movimento dei cittadini) inciderebbe poco o nulla sull’andamento dei contagi e sul numero finale delle vittime.
Rifuggo dalle impostazioni ideologiche e partitiche; a me interessa la verità e la comprensione di un fenomeno che rischia di mettere in crisi le nostre libertà fondamentali.
Siamo cittadini sardi e italiani e abbiamo il diritto di conoscere la verità. Abbiamo appaltato i nostri cervelli ad una classe dirigente e ci siamo affidati a loro rinunciando ai nostri diritti costituzionalmente garantiti. Ora che il peggio è passato abbiamo il diritto ed il dovere di analizzare ciò che è successo e dare o nostri giudizi.