Significato etimologico del cognome Spanu.
Gli interventi del Glottologo Prof. Salvatore Dedola sono sempre puntuali e stimolanti. Io amo definirli più esattamente illuminanti, perchè nella loro chiarezza e logicità pare quasi si limitino a dare luce ad una realtà che è lì a due passi da noi, pronta a disvelarsi se solo abbiamo la pazienza di cogliere ciò che sino ad un attimo prima appariva celato ed oscuro.
Come dice Prof. Dedola, “la questione della lingua sarda che sarebbe totalmente pervenuta da fuori (prima da Roma, poi dai Catalani, poi dall’intera Spagna) sta facendo fare all’Accademia delle brutte figure”. “Se chiedete agli accademici spagnoli che cosa significhi ESPAÑA, vi risponderanno che, fino a prova contraria significa ESPAÑA”. Per l’Espagna l’etimologia non esisterebbe, poiché quella regione ebbe il nome dacché nacque il mondo, ed i Romani con la loro denominazione lo testimonierebbero!.
Secondo il Prof. Dedola abbiamo invece la prova scientifica che il nome ESPAÑA fu imposto dai Sardi che navigavano verso le Colonne d’Ercole in cerca dello stagno.
L’etimologia che lo dimostra comincia da ISPANU, SPANU, il quale anzitutto è un cognome (che significa di fatto “originario della Spagna”). Non solo.
IPANU sassarese.; ispanu logudorese; spanu gallurese, camp. significa ‘di colore rosso chiaro, sauro, isabellino, giallo chiaro’ (detto del manto del cavallo). (Cfr. còrso spana ‘capra di colore sauro’ Bazzoni). Questa voce coinvolge appieno anche il cognome. sardo Spanu, cognome che ha base ugaritica, ossia proviene dalla terra che fu conquistata e rimodellata dagli Shardana.
Spanu è dunque un nome personale di donna risalente a 3000 anni, La sua base ugaritica è riferita al dio della tempesta Ṣapānu, che col tempo divenne Ṣ(a)pānu. Per intenderci, il Dio della Tempesta appariva come uno degli aspetti del Dio Sole, del Dio Sommo. Anche il romano Giove Pluvio era il Dio Sommo, dipinto con l’effige del Sole ed anche lui scatenava le tempeste. Nulla di nuovo, quindi, sotto i cieli del Mediterraneo. Infatti l’ugaritico. Ṣapānu dev’essere scisso in due membri ed in ciò aiuta la lingua accadica: ša ‘colui che, proprio lui’ + panû ‘faccia, apparizione’ (apparizione del Sole, faccia del Sole).
In Sardegna abbiamo anche il cognome Panu, legato a Spanu e al cognome Paanu del CSMB. In questo caso ha base etimologica nell’akk. pan, panû, penû ‘faccia, apparizione’ (apparizione del Sole, faccia del Sole). Anche il dio gr. Pān, l’originario dio dell’Arcadia, non fu altro in origine che l’ipostasi del Sole.
Rimane però da chiarire lo strano aggettivo sardo. ispanu, spanu (“il rosseggiante”) Dopo le spiegazioni testè fatte,possiamo intenderlo anche come “spagnolo”, ma dobbiamo intenderci.
I Mediterranei, i pre-Romani, avevano per l’Occidente forti sentimenti di venerazione e terrore. L’Occidente era la “Prigione del Sole” (dove esso veniva incarcerato dopo il tramonto). Anticamente l’Occidente era ritenuto sede di tutti i misteri dell’Universo. Ad esso furono dedicati decine di nomi ed aggettivi, compreso il nome di Atlantide, di Atlante, di Sandaliotis, e pure il nome Nord, compresi vari cognomi sardi come Murru, nonché vari aggettivi e coronimi.
La tradizione sostiene che ispanu ‘rossiccio’ dovrebbe riferirsi agli Ispani. E questo un senso logico lo ha, perché anche ispánu, e pure la Ispánia, Hispania, sono riferiti all’Occidente. Però questo termine NON NACQUE IN ISPAÑA. Esso rientra nella pletora di nomi e aggettivi che gli antichi formularono per indicare i territori d’Occidente, quelli dove tramonta il sole rispetto alla propria terra. Anche l’Hispania, vista dalla Sardegna, appare come il luogo dove tramonta il Sole. E’ quindi vero che ispánu significa ‘rossiccio’ proprio perché riferito al tramonto del Sole, al momento in cui i raggi infrarossi pervadono ogni figura. La testimonianza viene dall’akkadico. esu, eššu ‘sepolcro’ + Panû ‘faccia del Sole, palla del Sole’: dove espanû significa ‘sepolcro del Sole’ (che a sua volta ha dato il coronimo España ‘terra dove tramonta il Sole’).
Queste analisi linguistiche sono estrapolate dall’instancabile opera del Prof. Salvatore Dedola, Glottologo, del quale mi considero umile, ma convinto divulgatore. La foto in evidenza nell’home page è di Sardus, pagina Pinterest
Grazie Gavino. Molto interessante
Grazie a te