La mezza maratona in allenamento
Ci sono momenti in cui non conta la velocità, ma la quantità, specie per un mezzofondista come me, più a suo agio sulle distanze corte, anzi cortissime. La mia gara per eccellenza sono i 1500 metri piani, ma la corsa in pista, rappresentando l’Università del mondo podistico, non è affare che si possa improvvisare per capriccio e senza adeguata preparazione. In attesa che nel prossimo futuro possano ripresentarsi le giuste occasioni è cosa buona e giusta iniziare a stimolare tutte le grandezze che stanno dietro la prestazione di un podista, tra cui appunto quella della resistenza.aerobica, cioè la capacità dell’organismo di sfruttare l’energia prodotta dall’ossigeno attraverso la respirazione. Dopo le variazioni di ritmo di Giovedì scorso e le ripetute da 200 metri di ieri mattina, ecco allora che questa mattina hanno trovato posto 21 chilometri e 160 metri (distanza non casualmente coincidente a quella ufficiale della mezza maratona) di percorso caratterizzato da importanti dislivelli. Li ho corsi lentamente in un’ora e 49 minuti con l’obiettivo di smaltire il lavoro muscolare dei giorni precedenti e soprattutto per iniziare una fase di intensificazione degli allenamenti che mi consenta di perdere peso (sono quasi 7 i chilogrammi di sovrappeso attuale).
La primavera sono certo che mi darà una grande mano, consentendomi finalmente di correre senza il pesante e condizionante fardello di guanti, cuffie, pantaloni lunghe e doppie maglie.